Sul quotidiano “Gazzetta di Reggio” di mercoledì 30 novembre 2016, a firma (adr.ar.), Andrea De Nicolao esprime la sua posizione critica circa la possibilità di tesserare sette stranieri in Serie A.
Il giorno dopo la pubblicazione sul giornale, la rilanciamo integralmente invitandovi a leggerla.
DE NICOLAO: «TESSERARE SETTE STRANIERI? ERRORE»
«La proposta di sette giocatori stranieri è sempre più penalizzante e di sicuro non fa aumentare la qualità del nostro campionato».
Parola di Andrea De Nicolao, giocatore della squadra più italiana del campionato, la Grissin Bon, e soprattutto componente del consiglio direttivo della Giba, il sindacato giocatori italiani. Lunedì la Giba ha preso posizione contro la proposta di Legabasket di passare dal prossimo anno a sette giocatori stranieri, senza vincoli fra comunitari ed extracomunitari.
«Questa formula penalizzerà ulteriormente i giocatori italiani. Consideriamo che una squadra media ha una rotazione di otto uomini più qualche giovane, si arriverà a formazioni con sette stranieri e un italiano, con giocatori che cambiano spesso, senza dare continuità né possibilità al pubblico di affezionarsi alle formazioni: l’affetto e i legami più forti sono con i giocatori italiani, crediamo, sono loro a dare identità», spiega il playmaker biancorosso.
Un altro aspetto meno noto arriva da oltreoceano, dalla Nbdl, la lega di sviluppo della NBA, uno dei principali serbatoi a cui si attinge per giocatori americani a basso costo: «sino a quest’anno la Nbdl pagava pochissimo, non aveva una tariffa minima. Dall’anno prossimo invece avranno dei salari garantiti, attorno ai 60mila dollari. E al quel punto molti americani preferiranno rimanere in America, perché la differenza di salario non sarà così forte come è ora».
E quindi? «Quindi la qualità degli stranieri peggiorerà ancora, qui verranno solo giocatori meno forti, e non crediamo possano dare molto di più a un italiano. Senza scordarsi che rischiamo di avere squadre che cambiano assetto una volta al mese», riflette De Nicolao.
Ma questi argomenti non rischiano di passale per voglie protezionistiche di privilegiati? «Non penso proprio, noi vogliamo solo che ci sia la possibilità per gli atleti italiani di giocare, di avere una chance, e anche di sbagliare. Tante volte a me hanno detto che non potevo farcela, qualcuno mi ha dato una possibilità e adesso sono qui», ribatte il regista padovano.
«E questo deve valere per tutti. Contiamo adesso di avere anche l’appoggio della Federazione in questa battaglia, tutti si lamentano se la Nazionale va male, ma se gli italiani non giocano è difficile che la Nazionale diventi forte».
GIBA – Giocatori Italiani Basket Associati