Il nuovo contratto collettivo che riguarda le giocatrici della lega professionistica americana di basket WNBA, ufficializzato dalle parti martedì scorso e a cui manca solo la ratifica, rappresenta un importante passo in avanti per il movimento cestistico femminile.
Celebrato dalle top player mondiali, da Elena Delle Donne a Nneka Ogwumike, Presidente della WNBPA, l’Associazione Giocatrici, con cui la GIBA collabora da anni, l’accordo mette al centro l’atleta ed il suo benessere. La fortissima rilevanza mediatica della notizia è dovuta anche al fatto che per la prima volta gli introiti del campionato vedranno una divisione 50-50 tra club e giocatrici. Un risultato che potremmo definire storico e che avvicina, con le dovute proporzioni, il basket femminile a quello maschile.
Tra gli altri punti di rilievo c’è la durata dell’accordo collettivo, che è di 8 anni, con possibilità di rinegoziarlo dopo i primi 6. Questo testimonia la capacità di avere una visione strategica, puntando a dare certezze e consentendo sia alle lavoratrici del basket sia ai proprietari delle squadre di pianificare a medio e lungo termine. Un modo di operare fondamentale in un’ottica di corposi investimenti.
Crescono poi i guadagni delle singole giocatrici, con la disponibilità della lega statunitense ad accordare salari molti più alti rispetto al passato – la retribuzione media passa da 117.000 a 215.000 dollari – con un aumento di oltre l’83% .
Oltre all’aspetto economico, è stata curata l’importanza del benessere delle giocatrici inteso in senso generale, considerato che la WNBA garantirà la totalità degli stipendi anche alle atlete in maternità, oltre a una serie di azioni innovative come i bonus per chi vorrà adottare un bambino o provare ad avere una gravidanza assistita, le stanze singole durante le trasferte, gli spazi per i bimbi all’interno delle arene e l’assistenza medica e psicologica per le vittime di violenza domestica.
Di questi aspetti e del fatto che il nuovo accordo collettivo WNBA possa essere un modello per migliorare anche in Europa e in Italia, ha parlato nella giornata di ieri anche il Presidente della GIBA, Alessandro Marzoli, ospite di Geri De Rosa su SKY Sport 24.
Il Presidente ha ricordato quanto fatto dalla GIBA per le ragazze, soprattutto grazie all’impegno diretto delle atlete: «La nostra associazione, grazie soprattutto al grande lavoro di Raffaella Masciadri e di tutti i componenti del Direttivo, si è battuta in questi anni, tra le altre cose, per la costituzione del Fondo Maternità: un provvedimento storico che ha consentito a giocatrici di tutti gli sport di ottenere il riconoscimento di un diritto sacrosanto, quello di essere retribuite durante la gravidanza. Questa norma è pero solo un punto di partenza. In Italia il contesto è radicalmente diverso rispetto agli Stati Uniti e non c’è il professionismo, ma proprio per questa ragione è necessario continuare a lavorare senza sosta, insieme alle altre associazioni, affinché vi sia una legislazione che riconosca il ruolo di lavoratrici alle atlete e che al tempo stesso renda sostenibile il sistema sportivo».
GIBA – Giocatori Italiani Basket Associati