Su REPUBBLICA.it di ieri, mercoledì 20 novembre 2013, è stato pubblicato – a firma di Nicola Apicella – un articolo relativo allo spazio in campo dei giocatori italiani in Serie A, dal titolo: «Basket, allarme italiani. Petrucci: “Meritano più spazio”».
Il sottotitolo, evidenziato in blu, spiega e riporta anche una dichiarazione del Presidente della GIBA, Alessandro Marzoli.
Nonostante i buoni risultati delle nazionali, i giocatori indigeni faticano a conquistare minutaggio. Nelle prime sei giornate la percentuale di impiego è scesa al 26%. Il presidente della Fip: “I club devono convincerci che investire sui giovani conviene”. Marzoli, numero uno della Giba: “I dati fanno paura’”
Di seguito, evidenziata in blu, la parte dell’articolo contenente le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della GIBA, Alessandro Marzoli.
La Giba, l’associazione che riunisce tutti i giocatori, chiede un impegno concreto. “E’ un dato che fa paura – ci dice il presidente Alessandro Marzoli – i giocatori italiani giocano sempre di meno pur avendo dimostrato di meritare maggior spazio. Dopo l’Europeo le aspettative erano altre, invece abbiamo fatto un netto passo indietro. I giocatori italiani costano di più? Forse questo poteva essere vero qualche anno fa, oggi invece sono quelli che hanno visto abbassarsi di più gli ingaggi”.
L’invasione straniera non aiuta neanche il pubblico, difficile infatti per un tifoso legarsi ad un giocatore che tranne rare eccezioni è di passaggio in Italia: “I tifosi preferiscono avere un punto di riferimento italiano, credo che per un club far crescere e trovare spazio ad un italiano sia anche un vanto. Ma il minutaggio non può essere frutto della casualità. Il caso Polonara è emblematico, quando era a Teramo ha giocato e si è fatto conoscere solo perché uno dopo l’altro si erano infortunati tre americani. Serve maggiore coraggio da parte dei manager ma anche degli allenatori. Servono regole non che tutelino gli italiani ma che neanche facciano in modo che ci sia una discriminazione al contrario”.
Attualmente i club possono scegliere tra due formule in virtù di una convenzione pluriennale approvata lo scorso anno: 5 stranieri (senza distinzione di passaporto) e cinque italiani oppure (ed è quella scelta dalla maggior parte delle società) 3 extracomunitari, 4 comunitari e 5 italiani.
“Molti dei ragazzi che hanno vinto l’europeo under 20 quest’anno avrebbero dovuto giocare in Serie A e invece alcuni faticano a trovare spazio in Gold (l’ex Legadue) – continua Marzoli -. Sono previsti due americani anche nella vecchia B1 quando ne sarebbe bastato solo uno. Arrivano stranieri che non fanno la differenza e finiscono per togliere spazio agli italiani. Per non parlare dei Cotonou assimilati ai comunitari con situazioni assurde di americani che giocano col passaporto del Congo”.
Due le proposte avanzate dal sindacato giocatori: “Tenere sempre in campo almeno un giocatore italiano, sul modello di quanto oggi avviene in Turchia, oppure invertire la proporzione, 7 italiani e 5 stranieri senza distinzione di passaporto. l premio in denaro che a fine stagione va a chi fa giocare di più i giocatori italiani non ci basta più”.
L’articolo integrale è al seguente link:
http://www.repubblica.it/sport/basket/2013/11/20/news/italiani_sempre_di_meno_in_campo-71448577/?ref=HRLV-2
IMMAGINI
– Particolare dell’articolo pubblicato su REPUBBLICA.it mercoledì 20 novembre 2013.
GIBA – Giocatori Italiani Basket Associati