Quinta puntata della rubrica “Dual & Post Career”.
Il protagonista è Riccardo Moraschini, guardia/ala di 195 cm, classe 1991, la scorsa stagione in Serie A con Brindisi.
Dopo le giovanili nella Virtus Bologna, dove esordisce in Serie A nel 2007, va a fare esperienza prima a Biella e poi in Legadue a Sant’Antimo.
Tornato alla base, le buone prestazioni gli fanno guadagnare l’ingaggio della Virtus Roma per la stagione 2013/2014. Poi le esperienze a Mantova in A2, Trento nella massima serie e ancora Mantova, prima della stagione 2018/2019 giocata a Brindisi, in Serie A, a livelli talmente alti da avergli fatto guadagnare l’Oscar Giba Serie A 2019.
Con l’Italia ha fatto tutta la trafila delle giovanili: Under 16, Under 18 e Under 20, vincendo l’Argento agli Europei di Spagna 2011.
Con la Nazionale maggiore, quest’anno ha guadagnato la storica qualificazione ai Campionati Mondiali di Cina 2019 e coach Sacchetti lo ha inserito nella lista dei 24 dai quali usciranno i 12 Azzurri che parteciperanno alla competizione iridata.
Questa è la nostra intervista.
Riccardo, qual è il ricordo più bello del campionato 2018/2019, giocato con Brindisi?
«Ho tanti ricordi bellissimi, ma fra tutti scelgo l’applauso che i tifosi ci hanno riservato dopo gara 3 persa con Sassari. L’ultima emozione in ordine di tempo, la più intensa».
Cosa si prova a giocare per l’Italia, contribuendo a riportarla al Mondiale dopo 13 anni?
«Indossare la maglia del proprio Paese è il sogno di ogni bambino che ambisce a diventare qualcuno. È una sensazionale speciale e unica. E farlo per giocarsi un Mondiale è un qualcosa di indescrivibile».
Qual è il tuo obiettivo nel basket, dopo la stagione che hai giocato a così alti livelli nella massima serie?
«Quello di continuare a lavorare sodo in palestra e migliorarmi. Perché credo che solo così posso continuare a togliermi delle soddisfazioni, come ho fatto nella stagione appena conclusa».
Studi o hai altre attività, oltre alla carriera di giocatore?
«Ho conseguito il diploma, pensando poi solo alla pallacanestro».
Come ti vedi fra 10 anni? Cosa vorresti fare dopo la carriera agonistica?
«È una domanda molto interessante, perché ancora non sono sicuro del mio post carriera. Mi piacerebbe continuare a stare nell’ambito sportivo, ma sinceramente non ci ho ancora pensato bene».
GIBA – Giocatori Italiani Basket Associati