Sul quotidiano TUTTOSPORT di venerdì 10 marzo 2017, a firma Piero Guerrini, è stata pubblicata una intervista al Presidente della GIBA, Alessandro Marzoli. Di seguito, la riportiamo integralmente.
CAOS STRANIERI, ORA BASTA
La Lega di A decisa a tenerne 7, l’assogiocatori: «Riduciamoli subito». Intanto in C…
Lunedì le società hanno dato mandato al presidente Bianchi di non cambiare proposta in Fip. Petrucci dirà no. Mediazione necessaria.
26 per cento è il dato di impiego degli italiani in A. Marzoli: «Il livello tecnico così scende».
Le due settimane che cambieranno il corso del basket italiano. O lo lasceranno navigare in acque melmose. Lunedì le società di Serie A hanno dato mandato al presidente Bianchi di continuare a proporre il limite dei 7 stranieri per club. E di mantenere almeno lo status quo per la prossima stagione. L’ufficializzazione avverrà nell’assemblea prevista per lunedì 20. A capo di un anno in cui la qualità è scesa ancora e gli italiani giocano il 26% dei minuti totali a disposizione. Nel frattempo è ormai esploso in Serie C – sia Gold sia Silver – il pasticcio dei visti non regolari (cioè non da dilettanti) per stranieri. C’è preoccupazione. Ed esiste la possibilità che si arrivi ad uno scontro. Ma ovviamente la soluzione peggiore è che tutto resti com’è. Il presidente Fip Gianni Petrucci ha già annunciato e ribadirà nei prossimi giorni il no alla richiesta. Nei mesi scorsi ha poi aggiunto: «Qualsiasi accordo deve essere preso con il benestare dell’associazione giocatori». Cioè la Giba, presieduta da Alessandro Marzoli che è pure presidente dell’Unione europea associazioni giocatori. È proprio Marzoli a chiarire la posizione degli atleti: «Noi confidiamo nella Fip. Non si tratta di un problema contingente, ma di programmazione. Riteniamo giusto che giochino i più forti, ma oggi abbiamo tanti atleti in A2 che potrebbero crescere meglio in A. Magari si faticherebbe all’inizio, ma noi vogliam oche maturino più giocatori per la Nazionale e che siano valorizzati i settori giovanili, che nel medio periodo il livello del campionato torni competitivo con le altre leghe di vertice. Peraltro il mercato americano sarà più difficile la prossima stagione con l’aumento degli stipendi nella Nba e soprattutto nella D-League, la lega di sviluppo. Non è poi vero che i nostri guadagnino di più e dunque creino problemi di budget. Esiste invece il rischio che più atleti di punta scelgano l’esperienza all’estero. Quest’anno, aggiungo, lo spazio per i nostri è andato diminuendo giornata dopo giornata».
Riduzione progressiva
La Giba ha rilanciato chiedendo una riduzione a 2-3 stranieri, senza distinzione di status rispetto alla norma attuale dei 5 extracomunitari o dei tre più quattro comunitari. «Una provocazione, in parte. Potremmo accettare piuttosto una riduzione progressiva. Magari partenbdo da 7, ma per arrivare a 4-3 nel giro di tre o quattro stagioni. Abbiamo comunque fatto varie proposte su incentivi e disincentivi. Dall’aumento del costo dei tesserati, alle finestre di mercato anziché la libertà attuale, a maggiori premi per i settori giovanili, per finire a premi progressivi per i club che scelgono meno stranieri. Il nostro obiettivo è avere più italiani competitivi in campo e perciò una maggiore produzione di talenti. Ci sono comunque esempi di giocatori che sembravano dimenticati e che con un’occasione si sono mostrati: prendete Iannuzzi, protagonista a Capo d’Orlando. Siamo preoccupati anche per il movimento femminile. Ci accontenteremmo inizialmente della riduzione di un giocatore. Significa far diventare un italiano il 7° giocatore».
Se non si raggiungesse un accordo, la Giba è pronta a mobilitare i soci. «La decisione spetterebbe alla Nazionale, ma gli Azzurri sono ben consci, attenti e preoccupati anche se alcuni di loro non hanno bisogno di regole. Vero nel 2017-18 avremo 7 squadre almeno nelle tre coppe. Ma nulla vieta di ingaggiare solo stranieri solo per l’Europa. Vogliamo un forte cambio di rotta. Altrimenti l’Italia non tornerà appetibile, ma resterà tappa di passaggio». La Lega voterà anche quale coppa sia la seconda, tra Eurocup di Euroleague e Champions Fiba, per indicare seguendo la classifica chi dovrà prenderne parte. Ma Fip e Giba aspettano soprattutto una proposta di mediazione sugli stranieri.
IL PROBLEMA DEI VISTI
Stranieri “irregolari”
Ora la Fip è intervenuta
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Marzoli presidente assogiocatori aggiunge: «Secondo noi dalla B in giù non dovrebbero poter giocare atleti non formati in Italia, perché questi campionati hanno una funzione di crescita e sviluppo. Sul tema dei presunti visti irregolari interviene la legge dello Stato. I permessi di soggiorno devono essere concessi per motivi reali. Ma ne faccio anche una questione di necessità. Se un club di C investe parecchi soldi per due stranieri, poi una volta promosso in B deve ripartire da zero. Ha senso?».
GIBA – Giocatori Italiani Basket Associati