È Nicola Natali il protagonista della ventiseiesima puntata di 𝘿𝙪𝙖𝙡 & 𝙋𝙤𝙨𝙩 𝘾𝙖𝙧𝙚𝙚𝙧. 🏀📱
Giocatore laureato, imprenditore e prossimamente anche dirigente: Nicola Natali, dopo le esperienze in LBA con Varese e in Serie A2 con Forlì, ha deciso in off season di tornare nella sua Montecatini e vestire la maglia degli Herons, programmando anche il futuro da dirigente della società. Tra post e piani editoriali, la programmazione è un aspetto che coltiva quotidianamente con @88pm.agency… andiamo a scoprire di più nella nostra intervista!
1) Dopo tanti di anni di serie A e A2, questa estate hai firmato un contratto di 6 anni con la tua Montecatini: cosa ti ha spinto nella scelta e quali sono i tuoi obiettivi?
Devo essere sincero, quando la scorsa estate sono andato a vedere la finale di promozione a Montecatini, non pensavo, almeno nell’immediato, della possibilità di andare a giocare in serie B, nonostante l’indubbia bellezza di poter tornare a casa dopo tanti anni.
Poi, dopo qualche giorno, mentre ero all’isola d’Elba con la famiglia e stavo valutando alcune offerte di mercato, arriva la chiamata del Presidente degli Herons Basket Montecatini, Andrea Luchi.
Il Presidente, dopo avermi illustrato in maniera dettagliata tutta la struttura societaria, il progetto a lungo termine e le ambizioni della società, mi ha proposto di aiutarlo a realizzare i suoi sogni con un contratto di 6 anni, 4 da giocatore e 2 da dirigente. A casa mia. Con l’allenatore che ho avuto nelle giovanili. Vicino alla mia famiglia. Con il sogno e l’ambizione di provare a replicare prima sul campo, e poi dietro alla scrivania, la storia di successo di mio babbo a Montecatini.
2)Dopo la laurea in Management dello Sport, in che modo hai continuato ad investire il tuo tempo libero per la formazione professionale?
Nel 2016 mi sono laureato con 110 e lode in Management dello Sport, e dopo questo bel traguardo ho deciso di continuare gli studi, ma in maniera non tradizionale.
Iniziai a portare avanti 2 strade parallele, una era lo studio della lingua cinese (attualmente sono al livello HSK3, riconosciuto dall’Università di Pisa), l’altra era una serie di corsi online a tema digital marketing e management, conseguiti attraverso alcune delle più importanti piattaforme di e-learning come Coursera e LinkedIn Learning.
3) Ormai sono più di 4 anni che è nata la tua agenzia social 88pm, come riesci a conciliare la pallacanestro con questa attività?
Uno degli elementi più importanti per poter sviluppare attività parallele è circondarsi di persone estremamente affidabili e competenti. La cosa di cui vado più fiero riguardo la mia agenzia 88pm è infatti quella di aver creato un team di lavoro unito, solido ed efficace, nonostante la lontananza geografica: le 5 persone che compongono 88pm vivono infatti in regioni diverse, per cui lavoriamo totalmente da remoto, riuscendo però a mantenere vivo l’entusiasmo e a raggiungere, insieme, risultati importanti, sotto la guida del “direttore” Matteo Ormeni, amico d’infanzia e esperto di social media marketing.
4)Cosa ti senti di consigliare ad un giovane atleta che sta iniziando la sua carriera da sportivo professionista?
Come dico sempre anche a mio nipote, (che però gioca a calcio) bisogna avere il coraggio di sognare in grande, sforzandosi di imparare a visualizzare in maniera nitida i risultati e gli obiettivi da realizzare nel lungo termine, in modo da avere un punto guida nella mappa, e non perdersi durante il percorso.
Consiglio poi di essere curiosi, e di andare alla ricerca e alla scoperta delle proprie passioni e interessi, che al giorno d’oggi sono molto facili da nutrire e approfondire grazie ad internet; spesso queste passioni, che all’inizio possano sembrare distanti l’una dall’altra, col passare del tempo trovano un modo per unirsi dando vita a nuove opportunità di lavoro.
Nel mio caso sono riuscito ad unire la passione per il marketing, la pallacanestro, la grafica digitale e il videomaking, con la nascita di 88pm.